In questi giorni alcuni dei nostri allievi hanno affrontato il primo stage fisico: una lezione speciale in cui si impara ad ascoltare le proprie emozioni e a confrontarsi con le proprie paure.
La frase di questo mese è ispirata proprio a questa loro esperienza.

Suigetsu è un termine giapponese che nelle arti marziali ha un'infinità di significati molto profondi, quindi prima di tutto vorrei scusarmi con voi se non sarò in grado di esprimere appieno ciò che questa parola evoca nel cuore di chi la conosce davvero.

Tradotto letteralmente Suigetsu potrebbe significare "Acqua e Luna" ed infatti uno dei significati che assume questo termine è riferito proprio al riflesso della luna sull'acqua.

Immaginate di essere seduti all'aperto in una notte di luna piena; ai vostri piedi avete un secchio pieno d'acqua. La luna è nascosta dalle nuvole e, per questo, guardando dentro al secchio non vedete nulla.
Nel buio cielo sopra di voi il vento muove le nuvole velocemente ed ecco; ad un certo punto, la luna compare in tutto il suo splendore: nello stesso istante il riflesso della luna compare nel secchio.

Suigetsu è questo: la luna che si riflette sull'acqua. Immediatamente. Senza un attimo di esitazione.

L'acqua non ha bisogno di pensare che deve riflettere la luna, la luna non ha bisogno di pensare che deve specchiarsi nell'acqua: tutto accade in un istante.

Per poter riflettere la luna, però, l'acqua deve essere calma, serena, deve dimenticare di essere acqua: se il secchio venisse mosso, se anche solo una piccola onda si formasse sulla superficie, il riflesso scomparirebbe e lascerebbe il posto a strani giochi di luce che non rappresentano più la realtà della luna, ma la realtà della superficie increspata dell'acqua.

La nostra mente funziona esattamente come l'acqua nel secchio; non a caso quando pensiamo diciamo che stiamo "riflettendo".
Quando siamo calmi e sereni la nostra mente è come uno specchio d'acqua: riflette ciò che ci circonda e ci permette di comprendere il mondo; noi vediamo perché è la mente a vedere. Quando invece siamo agitati, tesi, quando la nostra mente non riesce a darsi pace, ecco che tutto ciò che cerchiamo di fare appare in una luce distorta: possiamo pensare e ripensare ad un problema, ma non riusciamo mai a trovare la soluzione. Il motivo è semplice: nella nostra mente non vediamo più il riflesso della luna, ma i giochi di luce creati dalle increspature della nostra stessa mente, dalle paure, dalle preoccupazioni.

Se è vero che La mente leale è il dojo, è anche vero che la mente leale è una mente vuota, pronta a riflettere fedelmente ciò che ci circonda.

Qualche giorno fa i nostri allievi, ragazzi ed adulti, hanno sperimentato lo stato di suigetsu mentre si trovavano uno di fronte all'altro, brandendo dei bastoni di legno come fossero spade ed attendendo il momento giusto per muoversi. Non si è trattato di una lezione sul combattimento fisico, ma sul percepire le emozioni dell'altro, sul colpire nell'animo e sul non essere colpiti.

Suigetsu è un'azione istantanea: non c'è pensiero, non c'è esitazione, per dirlo con le parole dei maestri antichi "non passa un capello tra azione e reazione". I nostri allievi hanno provato questa sensazione mentre cercavano il giusto istante per turbare l'avversario con la loro energia.

A questo punto, prima di concludere questa breve paginetta, è doveroso indicare l'autore della frase di questo mese: Yamaoka Tesshu, grandissimo maestro di spada, di Zen e di calligrafia, vissuto nel 19° secolo.

Tesshu era noto per essere instancabile: per tutta la vita si è allenato con la spada, sia quando era in buona salute, sia quando ormai la malattia e l'età lo avevano profondamente debilitato. Alcuni dei suoi allievi ricordano che anche in tarda età il maestro era impossibile da avvicinare: chiunque si fosse trovato a brandire la spada guardandolo negli occhi, sarebbe stato colto da un grande sgomento ed avrebbe rinunciato allo scontro.

Yamaoka Tesshu fondò la scuola Itto Shoden Muto Ryu, la scuola della "Non spada", e dedicò moltissimo tempo ad approfondire quello stato mentale noto come lo stato di "nessun nemico".

Ora che avete avuto anche solo un piccolo esempio del profondo significato di suigetsu (ma ve ne sono molti altri), immaginate il maestro Tesshu al centro del suo dojo, mentre si allena instancabilmente con la katana; poi rileggete la poesia e comprendetene l'immensa bellezza.

Post predecente

Prossimo post